fg  PITTURA AL COMPUTER

La Galleria d'Arte «Studio '71 » ha ospitato nel mese di Aprile una personale del pittore Carlo Monastra.

Gradevolmente originale la formula proposta da questo artista che, oltre ai tredici quadri esposti e dipinti con 

tecniche «tradizionali», ha contemporaneamente elaborato, servendosi del computer, e con programmi da lui

stesso realizzati, una serie di immagini o quadri viventi, in continuo mutare e in forme e in colori.

Questa concomitanza tra il «tradizionale» e «l'innovativo», una soluzione che ci ha notevolmente incuriositi, ci ha anche spinto a porre alcune domande a Monastra.

Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto ad unire immagini al computer ai tuoi quadri?

«In questi ultimi anni, sempre piú spesso, ho alternato il lavoro al computer e quello al cavalletto. il computer mi ha restituito una maggiore gestualità ed appaga nello stesso tempo il mio bisogno di progettualità.

La sostituzione della luce ai pigmenti, mi permette colori piú intensi e cosí questi due linguaggi mi hanno consentito di leggere meglio in me stesso, spingendomi a portare avanti sia l'esperienza informatica, sia la mia ricerca pittorica.  Oggi mostro a confronto le due esperienze e spero di contribuire in qualche modo a stimolare il dibattito, comunque in corso, sulla cornputer art».

Il programma al computer ha dei legami con i tuoi quadri «tradizionali»?

«I miei lavori sono il frutto dell'intessersi di stratificazioni successive che ad un certo punto si coagulano in una forma. il programma è un insieme di procedure che creano sul monitor l'immagine stratificata di segni casuali simile per molti versi al mio procedere fatta salva la volontarietà del mio operare».

Quando hai deciso di affrontare questa esperienza quali tecniche di programmazione hai adottato?  E quali erano le motivazioni che ti hanno spinto nel realizzarlo?

 «Il programma, al quale ha dato nome "Automat.  '91", è nel linguaggio Basic, dato in dotazione al mio computer.

È nei miei intenti non soltanto usare il computer come una nuova tecnica pittorica, cosa in fondo non del tutto innovativa, ma come strumento di indagine creativa, la ricerca di un algoritmo del mio operare un caleidoscopio che faccia il verso ai miei quadri.

Due realtà che intanto giocano a rincorrersi domani si vedra!».

Claudio Alessandri